Le serpette sono dei frollini a forma di S, tipici di Sermoneta (città della provincia di Latina), una ricetta laziale dalle antiche origini.
Il nome serpette deriva prorpio dalla loro forma ad S, ed anche la forma ha un significato specifico.
Un pò di storia: l’origine delle serpette
L’origine delle serpette risale al XVI secolo quando, durante la storica battaglia di Lepanto combattuta dalla flotta Pontificia contro i Turchi nel 1571, il Duca Onorato IV Caetani, con un equipaggio di sermonetani, si trovava al comando della nave Grifona.
La battaglia fu vinta ed il Duca tornò sano e salvo con i suoi uomini. La tradizione attribuisce tale vittoria all’intercessione della Madonna alla quale il Duca fece costruire una chiesa in suo onore, denominata appunto “Madonna della Vittoria”.
Per festeggiare e celebrare l’importante vittoria, nonchè il ritorno del Duca con tutti i suoi uomini, le cucine castellane sfornarono dolci a forma di serpente che simboleggiavano allegoricamente l’atto di divorare il nemico.
Ogni anno a Sermoneta ricorre la festa della Madonna della Vittoria che, nella sua tradizione centenaria, si ripete ogni seconda domenica di ottobre.
Dalla storia alle nostre tavole
Mentre aspettiamo di festeggiare tale ricorrenza come da tradizione sermonetana, noi ci gustiamo questi friabili biscotti in una speciale occasione: il ritorno a scuola e/o al lavoro.
Questo è il tema dell’appuntamento odierno con la Rubrica Al Km 0 che torna, dopo la pausa estiva, con ricette ad hoc per ricominciare con gusto ed energia la giornata ed affrontare il rientro alle attività.
La rivisitazione senza burro
La ricetta originale delle serpette vuole tra gli ingredienti, l’aggiunta di burro.
Per preparare dei biscotti perfetti non soltanto per intolleranti al lattosio ma soprattutto per allergici al latte e derivati (alle proteine del latte quindi), ho omesso il burro sostituendolo con olio di semi di girasole.
Come sostituire il burro con l’olio
Che sia olio di semi oppure olio di oliva, il rapporto per sostituire il burro con l’olio è il seguente: ogni 100 gr di burro corrispondono a 80 gr di olio.
Mentre l’olio di oliva ha un sapore, aroma e colore più intensi e, pertanto, potrebbero risultare sovrastanti in alcune ricette, l’olio di semi è più delicato nel sapore e colore.
Varianti
Non soltanto una forma ad S: alcune famiglie preparano le serpette ritagliando nella parte superiore per rappresentare la testa con la lingua biforcuta di un serpente.
Una volta data la forma ai biscotti, questi vengono infornati in semplicità o spennellati con un tuorlo per conferirgli una doratura maggiore. A me piace spennellarli con del latte vegetale per far aderire meglio un mix composto da zucchero semolato e cannella in polvere.
Nella ricetta originale, le serpette non prevedono l’aggiunta di liquore nell’impasto. Ciò nonostante, una nota aromatica di liquore all’anice esalta il profumo dei biscotti.
Scopriamo insieme le altre proposte del menù odierno:
Rubrica Al km 0
Carla: Ciambella bianca ai pinoli
Simona: Pain perdu con fichi settembrini e pane di campagna home made
Laura: Plumcake alla banana senza uova
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Sarebbe perfetto, no?
Un abbraccio grande
Sabry
Ma che meravigliosa scoperta e quante informazioni per questi deliziosi biscotti!
Ciao Laura, grazie di cuore!
Sono quelle piccole tradizioni di piccoli paesi, ma che hanno una grande storia alle spalle e una bontà unica grazie alla loro semplicità!
Ma che belle queste serpette, ero molto curiosa di vedere cosa fossero e chissà perché mi aspettavo delle briochine, invece guarda che bei biscotti! Brava Sabri 🙂
Felice ti piacciano e sorrido con gioia per averti sorpresa.
Grazie mille Carla!