La farinata di segale è un primo piatto tipico della tradizione gastronomica valdostana in questa mia piccola rivisitazione dairy free, ovvero senza latticini.
Il nome originario è “Peilò de montagne” o “Farinata del pastore” ed è un piatto a base di farina di segale cotta nel latte e dorata in forno con l’aggiunta di pane e toma (formaggio tipico valdostano stagionato).
Una sorta di zuppa dal colore bruno e sapore intenso, da servire calda.
Dalla ricetta originale alla mia rivisitazione dairy free
La ricetta originale
Come già spiegato in occasione di altre ricette valdostane, i piatti valdostani sono poverissimi di condimenti a base di olio d’oliva, mentre sono ricchi di altri prodotti tipici delle zone d’alta montagna e dei derivati dall’allevamento d’alpeggio.
Ecco dunque che l’olio d’oliva è ampiamente sostituito dall’utilizzo di burro, mentre i formaggi stagionati locali sono presenti in moltissime delle ricette tradizionali della Valle.
Nella ricetta originale della farinata di segale, la farina di segale viene cotta a lungo e lentamente nel latte intero con l’aggiunta di burro; il composto ottenuto viene poi trasferito nelle pirofile monodose dove alla base vengono disposte delle fette di pane casareccio e completato con fette di toma stagionata e pepe macinato fresco. La cottura del piatto viene completata in forno e servito ben caldo.
La mia rivisitazione
Come immagino ricordiate, per motivi di allergia al latte e derivati del latte, nella mia cucina anche le ricette della tradizione subiscono delle piccole varianti vegetali (salvo rare eccezioni destinate ad ospiti oppure a mio marito che con i latticini non ha alcun problema).
Ecco dunque che la farina di segale viene cotta nel “latte” vegetale biologico al naturale, senza zuccheri aggiunti nè additivi. Per l’occasione ho scelto un “latte” di soia al naturale.
Anche il burro è stato sostituito con equivalente vegetale e, nello specifico, con della margarina vegetale senza olio di palma nè grassi idrogenati. Anche quest’ultima può esser sostituita con due cucchiai di olio extra vergine di oliva.
Stesso trattamento per il formaggio stagionato: la toma (formaggio tipico valdostano) ha dovuto cedere il posto al Parmigiano Reggiano stagionato 36 mesi in quanto unico formaggio consentito dal nostro medico allergologo per il suo consumo in quantità modeste. Per il piatto ho optato per la forma grattugiata e non a fette del formaggio, per poterne limitare la quantità ma ottenere comunque una crosta dorata e filante su tutta la superficie del piatto.
Per sottolineare le note leggermente acidule ma aromatiche della segale, ho scelto di utilizzare il pane di segale integrale.
Infine non una variante ma un’aggiunta alla ricetta originale che apporta al piatto stesso sapore e carattere: l’aggiunta di broccoletti ripassati in padella con il peperoncino. Un’aggiunta del tutto facoltativa ma che, a mio avviso, arricchisce e completa la ricetta.
La segale
Torno oggi a parlarvi della segale, un cereale della famiglia delle graminacee simile al frumento. Si tratta di un cereale antico la cui origine asiatica risale ancor prima del grano.
Molto resistente e presente da sempre nelle zone alpine, la segale vanta di due varietà: quella invernle e quella estiva. In Italia e in quasi tutta Europa, è maggiormante coltivata la varietà invernale.
In passato la produzione di cereali in Valle d’Aosta ha avuto un’importanza elevata poichè garantiva alle famiglie contadine un’autosufficienza alimentare in quanto potevano contare solo sui prodotti locali e difficilemnte sul mercato esterno (a causa delle difficoltà e dei limiti allo spostamento dettati dalla conformità montuosa del territorio stesso).
Il cereale principalmente coltivato in Valle d’Aosta è proprio la segale, protagonista di molte ricette dolci o salate, nonchè del famoso pane nero (lo pan ner) delle regioni nordiche.
Bisogna comunque ricordare che sebbene in quantità inferiore, la segale contiene glutine e, pertanto, NON è adatta all’alimentazione di chi soffre di celiachia.
Sulla segale ho dedicato l’articolo su “Il pane nero nella cucina valdostana”. Clicca sul pulsante “Per saperne di più” ed accedi all’articolo.
L’occasione speciale
Valle D’aosta
Come ogni giorno 02 del mese, torna anche oggi l’appuntamento con la Rubrica L’Italia nel Piatto.
Un appuntamento questo che mi da l’occasione di approfondire le mie conoscenze nella gastronomia valdostana.
Tema dell’appuntamento odierno sono proprio i cereali locali.
L’Italia nel piatto: Scopriamo i cereali locali:
Valle d’Aosta: Farinata di segale
Piemonte: Polenta di furmentìn con salsa ai porri
Liguria: Bernardo di Ventimiglia
Lombardia: Il riso in cagnone
Trentino-Alto Adige: Schlutzkrapfen – Mezzelune tirolesi
Veneto: Torta di riso ai profumi mediorientali (con riso del delta del Po)
Friuli-Venezia Giulia: Paparot – Minestra di polenta e spinaci friulana
Emilia-Romagna: Risotto alla modenese
Toscana: Torta di farro della Garfagnana
Umbria: Zuppa di farro e patate
Marche: Zuppa di zucca e farro
Lazio: Supplì di farro
Abruzzo: Crostata di Solina di composta di mele cotogne
Molise: Pannocchio, panettoncino al mais di Campobasso
Campania: Pane con farina tipo 1 da grano tenero “Autonomia” del beneventano
Puglia: Grano all’arrabbiata con funghi cardoncelli
Basilicata: I cereali nella cucina lucana
Calabria: Riso di Sibari ai sapori di Calabria
Sicilia: Spaghetti di Tumminia con Cavolfiore e Olive Nere
Sardegna: Risotto ai funghi porcini, salsiccia secca sarda e Casizolu su Pistoccu di Montresta
Segui L’Italia nel Piatto anche su Facebook e su Instagram
Potrebbero interessarti anche:
Se ti piacciono le mie ricette ed i miei articoli, seguimi anche su Instagram per restare sempre aggiornato.
Se hai domande, se vuoi chiedermi un consiglio su questa o altre ricette, se hai delle curiosità su come sostituire i latticini nella tua preparazione, scrivimi utilizzando il modulo che trovi qui.
Hai provato questa ricetta?
Menziona @delizieeconfidenze e tag #delizieeconfidenze.
Se ti è piaciuta questa ricetta, lascia una recensione positiva, significa molto per me!
Grazie per il tuo sostegno!
Una bellissima ricetta Sabri e per me che amo la farinata di ceci molto intrigante! bacione 🙂
E’ davvero deliziosa questa farinata, a prova di gnomolo!
Che bella ricetta, ha proprio il sapore delle cose di un tempo!!! Mi piace anche l’idea della verdura di accompagnamento. Baci
Si vero, una ricetta che sa di altri tempi.
Quando la lessi sul mio bel libro di ricette tradizionali valdostane, sinceramente ne rimasi un pò titubante…e invece! Qui grandi e piccoli hanno chiesto il bis!
[…] Valle d’Aosta: Farinata di segale […]
Che voglia di provarla! Ha un aspetto delizioso, non l’ho mai mangiata.
Lucia provala, te la consiglio! E’ una ricetta che sorprende davvero!
Io ho una vera passione per la farina di segale… questo piatto piatto mi stuzzica tantissimo! A presto LA
Devo esser sincera: io non vado proprio matta per questa farina…. ma questa ricetta mi ha proprio stupita! Merita davvero di esser provata e riprovata….
La segale da carattere ai piatti è immagino che questa farinata sia veramente hustosa
Grazie per la ricetta
Grazie mille a te!
Si, confermo: da carattere alla farinata ma si sposa perfettamente agli altri sapori. E’ delizioso il risultato che ne esce da questa combo!
Che ricetta interessante Sabrina! A me piace tanto la segale, immagino la bontà di questo piatto!
Baci,
Mary
Un piatto davvero sorprendente! Ti consiglio di provarlo allora, ma poi fammi sapere come l’hai trovato all’assaggio! Un abbraccio
dev’essere proprio saporita, le sostituzioni non tolgono mai, anzi secondo me a volte arricchiscono. Poi tu ci hai aggiunto i broccoletti…. un piatto TOP!! un abbraccio
Eh si, i broccoletti mi ispiravano proprio su questo piatto….e non hanno deluso affatto,a nzi!
Ti dico solo che anche lo gnomolo (che difronte a fogliame verde così cambia direzione) l’ha provato a forza all’inizio, ma ha chiesto il piatto intero poi!
Merito della farinata sotostante certo, ma anche l’aggiunta messo del suo!
Grazie mille Mary, un abbraccio
[…] d’Aosta: Farinata di segalePiemonte: Polenta di furmentìn con salsa ai porriLiguria: Bernardo di Ventimiglia Lombardia: Il […]
Non conoscevo questa preparazione. Davvero buona e interessante. La proverò!
Ti ringrazio tantissimo.
L’originale è davvero deliziosa, ho avuto modo di provarla durante una vacanza in valle d’Aosta, ma anche questo riadattamento non è male sai!
Hai fatto un gran lavoro per adattare la ricetta alle tue esigenze. Il piatto è sicuramente gustoso anche nella tua versione attenta.
Ti ringrazio e grazie mille per aver notato il lavoro che c’è dietro ad ogni riadattamento di ogni ricetta. Sembra una cosa banale ma non lo è affatto.
Grazie mille
Non conoscevo questa preparazione!
E mi ha incuriosito!
Ciao
Elisa
Grazie mille cara Elisa
[…] con ceci e funghi shiitake Minestra di ceci e castagne Zuppa di cicerchia Sagne e fagioli Farinata di segale Stracciatella alla […]
Can you be more specific about the content of your article? After reading it, I still have some doubts. Hope you can help me.
Hi, thanks for writing to me.
Tell me how I can help you.
what do you want to know?
tell me what your doubts are and I will try to help you as best I can.