Soffice, goloso e originale
Il plumcake Fiordifrutta Prugne è un dolce morbido, profumato e sorprendente. Ottimo per la colazione, ideale per una merenda genuina, si distingue per il suo gusto intenso e naturale: le prugne fresche si alternano all’impasto soffice, la Fiordifrutta Prugne arricchisce il cuore del dolce e la superficie decorata con mandorle e glassa lo rende invitante e raffinato. Una ricetta semplice da realizzare, ma con un tocco di originalità che conquista al primo assaggio.
Le qualità di questo plumcake
Il plumcake non è un dolce qualsiasi: è versatile, pratico e amato da grandi e piccoli. In questa versione con le prugne diventa ancora più speciale, perché unisce morbidezza, freschezza e un equilibrio perfetto tra dolcezza e acidità. Le qualità e caratteristiche che lo contraddistinguono sono:
- Impasto soffice e umido grazie alle prugne e alla Fiordifrutta.
- Gusto equilibrato: dolce ma non stucchevole.
- Aspetto elegante con la decorazione di frutta e mandorle.
- Perfetto sia come colazione nutriente che come dolce da tè pomeridiano.



L’origine del plumcake e del suo nome
Le prime tracce di un dolce alle prugne si hanno in Germania e si chiamava Pflaumenkuchen, cioè “torta alle prugne”. Era di forma rettangolare, preparata con pasta frolla e arricchita da pezzetti di prugna. Nel tempo si diffuse nei Paesi anglosassoni, dove subì varie trasformazioni. Nel XVIII secolo, in Inghilterra, il plum cake era un dolce ricco, preparato per le feste, a base di frutta secca, spezie e canditi.
Il termine inglese “plum” (infatti) non indicava soltanto le prugne come intendiamo oggi, ma era un termine generico per indicare la frutta secca (uvetta, fichi, datteri) spesso ingrediente principale del dolce. La parola “cake” identificava semplicemente un dolce da forno. Dunque, il significato originario di plumcake era quello di un dolce da forno arricchito con frutta secca.
Con il tempo, questo dolce ha viaggiato attraverso i secoli e le culture, trasformandosi in infinite varianti, adattandosi agli ingredienti disponibili e ai gusti locali. Oggi il termine plumcake indica una vasta gamma di dolci da forno, che non necessariamente contengono frutta secca. In Italia, il plumcake è diventato un dolce morbido e soffice, preparato nello stampo rettangolare, aromatizzato in svariati modi, dall’aggiunta di yogurt a quella di limone o cioccolato. Questa ricetta, pur ispirandosi al plumcake inglese, è una rivisitazione in chiave italiana, con prugne fresche e Fiordifrutta Prugne che rendono il dolce soffice, profumato e perfetto per colazione o merenda.


Perché aggiungere Fiordifrutta alle prugne nell’impasto
Aggiungere Fiordifrutta Prugne nell’impasto, non è solo una scelta strettamente legata al gusto personale, ma di un vero e proprio valore aggiunto per il dolce. La Fiordifrutta Prugne porta con sé aromi intensi e naturali, che si integrano perfettamente con la frutta fresca.
Essa infatti è in grado di intensificare il sapore delle prugne arricchendo il dolce di fibre e proprietà nutrizionali della frutta stessa, aggiungendo umidità naturale all’impasto, mantenendo così il plumcake soffice a lungo.
Inoltre, grazie alla presenza della Fiordifrutta Prugne e delle prugne fresche, lo zucchero nell’impasto è ridotto, permettendo di ottenere un dolce naturalmente dolce e aromatico senza appesantirlo.

Il tocco croccante delle mandorle a lamelle
Un plumcake non deve essere solo soffice: il contrasto di consistenze è ciò che lo rende indimenticabile! Le mandorle a lamelle in superficie donano una croccantezza leggera e una nota tostata che si sposa perfettamente con la dolcezza delle prugne. In cottura diventano dorate e profumate, trasformando il plumcake in un dolce elegante anche alla vista.
La glassa: semplice ma di grande effetto
A donare brillantezza ed un tocco di dolcezza extra, la glassa di zucchero a velo e acqua è un gesto che richiede pochi minuti, ma che cambia l’impatto finale per un aspetto raffinato che fa subito festa.
La particlarità di questa glassa è che si prepara in pochissimi minuti, mescolando lo zucchero a velo con pochissima acqua. E’ possibile anche scegliere la consistenza preferita per la propria glassa: più densa per un effetto coprente, più fluida per un effetto trasparente.
Una volta preparata la glassa, basterà versarla sul dolce e lasciare asciugare per ottenere una superficie lucida e croccante.
Fiordifrutta per lucidare il plumcake
Un’alternativa naturale alla glassa è usare la Fiordifrutta anche in superficie: basta scaldarne un cucchiaio con poca acqua e spennellarlo sul plumcake freddo. In questo modo, il dolce si lucida in modo naturale, acquisendo un profumo fruttato ancora più intenso e senza aggiungere zuccheri raffinati.

Varianti creative per personalizzare il plumcake
Questo plumcake è una base davvero versatile che si presta a moltissime interpretazioni e può cambiare volto a seconda della stagione e dei gusti personali di chi lo prepara!
Per esempio si può giocare con diverse varietà di Fiordifrutta scegliendo i lamponi per un tocco leggermente acidulo, i mirtilli per regalare note più intense e boschive, oppure le pesche per evocare tutta la freschezza dell’estate.
Si possono poi sostituire le mandorle con noci o nocciole ottenendo così un sapore più deciso e avvolgente e se si desidera un impasto dal carattere più rustico, si può integrare una parte di farina integrale o di farro che donano consistenza e un gusto più pieno.
Infine, per chi preferisce una finitura semplice ma elegante, la superficie può essere lucidata con un velo di Fiordifrutta scaldata invece della classica glassa creando un effetto naturale e genuino, senza rinunciare a un tocco di dolcezza.
Questo dolce diventa così una tela bianca pronta ad accogliere variazioni infinite, adatto sia alla colazione che alla merenda, ideale da servire con una tazza di tè fumante in inverno o con un bicchiere di succo fresco nelle giornate più calde; insomma, è sempre perfetto per condividere momenti di convivialità!

Consigli per un risultato perfetto
Dietro la semplicità del plumcake si nascondono alcuni piccoli accorgimenti che a prima vista possono sembrare banali, ma che in realtà fanno davvero la differenza.
Questi piccoli gesti sono in grado di cambiare il risultato finale del dolce:
- la scelta delle prugne è fondamentale: devono essere mature per esprimere al meglio la loro dolcezza, ma allo stesso tempo sode per evitare che rilascino troppa acqua durante la cottura e compromettano la consistenza dell’impasto.
- Una volta tagliate le prugne a fettine sottili, è utile tamponarle delicatamente e passarle in un velo di farina: in questo modo non solo non affondano ma restano ben distribuite nella massa, creando un effetto piacevole anche al taglio.
- Un altro segreto è la pazienza: il forno non va mai aperto nei primi 30 minuti di cottura perché lo sbalzo di temperatura rischierebbe di far collassare il dolce che in quel momento è ancora in fase di crescita. Solo quando il plumcake appare gonfio e dorato è il momento giusto per fare la classica prova stecchino (che rimane sempre il metodo più semplice e sicuro per verificare che l’interno sia ben cotto e asciutto).
Seguendo questi accorgimenti, il plumcake non solo riesce meglio ma acquista quella consistenza morbida e compatta che lo rende perfetto da affettare e servire a colazione o a merenda.


Come conservare il plumcake
Il plumcake alle prugne ha anche il vantaggio di conservarsi bene e di mantenere a lungo la sua morbidezza così da poter essere gustato nei giorni successivi alla preparazione:
- se riposto in un contenitore ermetico si mantiene perfetto a temperatura ambiente per 2-3 giorni,
- ma se si preferisce prolungarne la durata può essere tenuto in frigorifero dove resta fragrante fino a 5 giorni, ricordandosi però di riportarlo a temperatura ambiente prima di servirlo per apprezzarne al meglio la sofficità.
- Chi desidera organizzarsi in anticipo, può anche tagliarlo a fette e congelarlo in porzioni singole pronte all’occorrenza, da scongelare in poche ore e da accompagnare magari con una tazza di tè o di caffè, trasformandolo in una merenda genuina sempre disponibile.

Varianti vegetali e varianti tradizionali
Come già anticipato sopra, la ricetta può essere adattata facilmente in base alle esigenze alimentari. In questa versione è stata scelta una base più leggera e vegetale (per via di allergia alle proteine del latte), ma nulla vieta di tornare alla variante più classica, utilizzando prodotti caseari. Ecco come fare:
- Versione vegetale: yogurt di soia o avena, olio di semi dal gusto neutro.
- Versione tradizionale: burro fuso al posto dell’olio, yogurt intero o kefir per un sapore più ricco e corposo.
Entrambe le varianti hanno la loro personalità: la prima è leggera e moderna, la seconda più golosa e comfort.
Ricetta realizzata con Fiordifrutta Prugne – Rigoni di Asiago
(ADV)
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