Frittelle di cavolo nero

Frittelle di cavolo nero: due varianti semplici e irresistibili

Le frittelle di cavolo nero sono un antipasto rustico e genuino, perfetto per portare in tavola un sapore toscano autentico con pochissimi ingredienti. In questa ricetta, scoprirai due versioni: una con la pastella tradizionale a base di farina, acqua fredda e sale, dal risultato croccante e chiaro; e una con l’aggiunta di un uovo, che regala una consistenza più morbida e un colore dorato invitante. Entrambe sono ideali da servire come aperitivo caldo, contorno sfizioso o piatto vegetariano da condividere.

In casa nostra il cavolo nero è un vero must: raramente riesco a preparare molte ricette diverse, perché mio figlio (e non solo lui!) lo adora in modo follemente nella versione al forno: semplice e sfizioso, croccante fuori e gustoso dentro, pronto in pochissimo tempo. Ogni volta possiamo personalizzarlo con le spezie che preferiamo: noi lo facciamo con poco olio e una generosa spolverata di paprika dolce e piccante. Se vuoi vedere il procedimento passo passo, la video-ricetta è disponibile su Instagram.

Il protagonista: il cavolo nero e le sue caratteristiche

Il cavolo nero, ingrediente tipico della tradizione contadina toscana e protagonista della celebre ribollita, è una verdura invernale ricca di sapore e proprietà nutritive. Le sue foglie scure e increspate, dal gusto leggermente amarognolo, diventano straordinariamente delicate una volta fritte. Per ottenere il miglior risultato, è importante scegliere foglie fresche e sode, eliminando la costa centrale più dura e fibrosa.
Una volta lavato, il cavolo va tamponato accuratamente per evitare che l’acqua residua rovini la consistenza della pastella durante la frittura. Tagliare le foglie a listarelle sottilissime è un passaggio fondamentale: in questo modo si amalgamano perfettamente al composto e cuociono in modo uniforme, mantenendo un equilibrio tra croccantezza e morbidezza.

Pastella base e variante con uovo: due texture, due anime

La differenza tra le due varianti nasce tutta dalla pastella.
Nella versione base, composta solo da farina, acqua fredda e sale, si ottiene una frittella più leggera e asciutta, dal colore bianco e dalla superficie croccante. L’acqua molto fredda, infatti, limita la formazione del glutine e favorisce la creazione di una crosta sottile e friabile.
Nella versione con l’uovo, invece, la pastella diventa più ricca e avvolgente: le proteine e i grassi dell’uovo donano elasticità e colore, con una doratura più intensa e una consistenza interna più soffice. È la variante ideale per chi ama frittelle più corpose e dorate, perfette da gustare appena tiepide.

La frittura: temperatura e tecnica per un risultato perfetto

La frittura è l’elemento che decide la riuscita delle frittelle di cavolo nero. L’olio deve essere ben caldo ma non fumante, intorno ai 170–180°C. Una temperatura troppo bassa farà assorbire olio alla pastella rendendo le frittelle unte; troppo alta, invece, rischia di bruciarne l’esterno lasciando l’interno crudo.
È consigliabile friggere poche cucchiaiate per volta, in modo da non abbassare la temperatura dell’olio. Dopo la cottura, scolare le frittelle su carta assorbente e salarle subito: il calore residuo aiuterà il sale ad aderire perfettamente alla superficie.
Per un risultato uniforme, meglio usare una padella ampia e mantenere costante la temperatura tra un lotto e l’altro. Così otterrai frittelle asciutte, dorate e croccanti al punto giusto.

Gusto e abbinamenti: come servire le frittelle di cavolo nero

Le frittelle di cavolo nero si prestano a moltissimi abbinamenti. Il loro gusto erbaceo e leggermente amarognolo si sposa con note fresche e acidule, come uno spicchio di limone o una salsa allo yogurt con erbe aromatiche.
Per chi ama i contrasti decisi, si può servire con una maionese al limone, una salsa piccante o una spolverata di pecorino toscano grattugiato.
Sono ottime appena fritte, ma anche tiepide mantengono una piacevole consistenza. Si possono servire come finger food in un buffet rustico o come contorno creativo per piatti di carne arrosto, pesce bianco o formaggi stagionati.

Trucchi e varianti per personalizzare la ricetta

Ogni cuoco può creare la propria versione. Per un effetto extra croccante, sostituire una parte della farina con semola rimacinata o farina di riso. Chi desidera una frittella più soffice può aggiungere una punta di lievito istantaneo per torte salate nella pastella e friggere subito.
Per una variante vegana, basta eliminare l’uovo e, se si vuole un effetto più legante, sostituirlo con farina di ceci diluita o con aquafaba montata. Anche il tipo di olio influisce: quello di arachide o di girasole alto oleico assicura una frittura leggera e neutra nel gusto.
Il segreto per mantenere le frittelle fragranti? Non impilarle mai calde una sull’altra e friggere poco prima di servire.

Frittelle di cavolo nero: due varianti semplici e irresistibili

Recipe by Sabrina Pignataro
5.0 from 1 vote
Course: Antipasto, ContornoCuisine: ItalianaDifficulty: Facile
Servings

4

servings
Prep time

20

minutes
Cooking time

20

minutes
Total time

40

minutes

Le frittelle di cavolo nero sono un piccolo piacere croccante e profumato: nella versione senza uovo risultano leggere e dorate, mentre con l’uovo diventano più morbide e dal colore caldo.
Facili da preparare, sono ideali come antipasto rustico o contorno vegetariano da gustare appena fritte o tiepide, accompagnate dalla freschezza del basilico o un tocco di limone.

Ingredients

  • Per entrambe le versioni
  • 300 g cavolo nero (foglie pulite e senza gambi duri)

  • 130 g farina tp.00

  • 5 g sale fino (1 cucchiaino)

  • q.b. olio di semi per frittura (arachide o girasole alto oleico)

  • Variante A – Croccante e chiara (senza uovo)
  • 180 ml acqua fredda di frigorifero (meglio se frizzante)

  • Variante B – Dorata e morbida (con uovo)
  • 1 uovo intero

  • 80 ml acqua fredda

  • Facoltativi per servire
  • q.b. spicchi di limone

  • q.b. foglie di basilico

  • q.b. pepe nero

Directions

  • Preprare il cavolo nero
  • Pulire il cavolo nero eliminando i gambi duri e selezionando solo le foglie più tenere.
    Lavare con cura le foglie e tamponarle fino a eliminare completamente l’umidità.
    Tagliare a listarelle molto sottili e raccogliere in una ciotola.
  • Preparare la pastella versione A
  • Mescolare farina e sale e dividere in due ciotole in egual misura.
  • In una ciotola di farina versare l’acqua fredda a filo, mescolando rapidamente con una forchetta fino a ottenere una pastella liscia e fluida.
  • Preparare la pastella versione B
  • Sbattere l’uovo e unirlo alla farina dell’altra ciotola.
    Incorporare l’acqua poco per volta fino a ottenere un composto più denso e vellutato.
  • Preparare le frittelle
  • Dividere cavolo nero preparato in precedenza e aggiungere inelle pastelle.
    Mescolare bene, distribuendo uniformemente le listarelle.
  • Friggere le frittelle
  • Scaldare l’olio a 170–180°C in una padella profonda.
  • Prelevare cucchiaiate di composto e versarle nell’olio caldo, poche per volta.
  • Friggere 2–3 minuti per lato, finché le frittelle risultano dorate e croccanti.
  • Scolare su carta assorbente e (se si preferisce) pepare immediatamente.
  • Trasferire le frittelle nel piatto da portata e servire calde o tiepide con il basilico tagliuzzato grossolanamente, gli spicchi di limone e/o salse preferite.

Note e Consigli

  • . Extra croccantezza: sostituire il 10% della farina con semola o farina di riso.
    . Versione vegana: omettere l’uovo e aggiungere 1 cucchiaio di farina di ceci o 2 cucchiai di aquafaba.
    . Più leggerezza: un pizzico di lievito istantaneo nella pastella rende le frittelle più soffici.
    . Conservazione: in frigorifero per 1–2 giorni, poi riscaldare in forno a 180°C per 5–8 minuti.
    . Congelamento: disporre su vassoio, congelare, poi conservare in sacchetto freezer; riscaldare direttamente in forno a 200°C per 8–10 minuti.
    . Abbinamenti: ottime con salse allo yogurt ed erbe, maionese al limone o servite con formaggio grattugiato e pepe nero (attenzione agli abbinamenti: in caso di allergie al latte e derivati, verificare che gli ingredienti siano privi di proteine del latte o utilizzare varianti vegetali)

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